I musei d’impresa sono la narrazione del momento in cui l’ingegno trova la realizzazione completa del suo scopo e hanno il compito di custodire e tramandare la coscienza dell’azienda di cui sono emanazione.

 

Cos'è un museo d'impresa

Nei musei d’impresa, a differenza di quanto accade in quelli tradizionali, l’importanza non sta tanto nei beni custoditi (pur di grande valore), quanto nel messaggio che questi beni comunicano.

Per questo ogni museo è un unicum, perché unica è la storia che racconta. Cultura ed esperienza imprenditoriale dunque, ma anche testimonianza dell’evoluzione della società: se le imprese, per loro natura, rispondono ai bisogni di una società, di conseguenza i musei d’impresa sono in grado di restituire con estrema vividezza spaccati della vita sociale passata e presente.

I prodotti e i servizi che portano un’azienda al successo sono il frutto delle risorse che la compongono.

Idee, creatività, intuito, ingegno costituiscono la cultura imprenditoriale intorno alla quale un’azienda nasce e prospera.

I musei d’impresa sono il luogo dove questa cultura viene conservata e valorizzata, in un armonico intrecciarsi di tradizione, esperienza e innovazione; sono in costante aumento e suscitano un interesse sempre più crescente anche grazie ad allestimenti spesso sofisticati, che accompagnano il visitatore in percorsi emotivi e coinvolgenti.

È come se l’esperienza museale fosse amplificata, perché unisce il piacere della scoperta delle eccellenze del saper fare all’audacia di tecnologie fino ad ora applicate ad ambiti diversi da quello culturale.

Ultima, ma non per importanza, è la loro funzione di ricerca, conservazione, preservazione e trasmissione del patrimonio materiale e immateriale di un’azienda.

Raccontare un'impresa

Un patrimonio immateriale, un museo Reale

Reale Mutua affida al suo museo il compito di raccontare se stessa, la sua storia e quella degli ultimi 192 anni del nostro Paese.

Attraverso l’esposizione di materiali di archivio valorizzati da un allestimento multimediale, l’esperienza di visita si sviluppa su più livelli: il registro principale, la nota di testa, quella che corre parallela alla ‘Grande Storia’.

Ecco dunque l’Italia divisa e sotto l’influenza di potenze europee nell’anno della firma delle Regie Patenti che sancivano la nascita della Compagnia; le guerre d’Indipendenza, che portarono all’unità nazionale, e che Reale Mutua sostenne economicamente; l’apertura di nuove agenzie sul territorio nazionale dopo la proclamazione dell’Italia Unita.

E ancora, la partecipazione alle Esposizioni Universali dei primi del ‘900 come azienda attiva nella vita economica italiana; la Prima Guerra Mondiale, quando Reale Mutua si distinse per le iniziative di solidarietà a favore dei combattenti e delle loro famiglie, e destinò ripetute erogazioni alla Croce Rossa e a tante associazioni ed enti benefici locali e nazionali.

La cancellazione dello stemma e della denominazione ‘Reale’ a seguito di un decreto della Repubblica di Salò e i difficilissimi anni della Seconda Guerra Mondiale, quando si dovettero fronteggiare perdite consistenti e aumento dei rischi, sia per l’azienda sia per i 338 impiegati, che mantennero l’operatività nonostante i bombardamenti e lo sfollamento degli uffici in località fuori Torino.

La rinascita post bellica e il boom economico; le cicliche crisi degli anni ‘80 e ‘90.

Fino agli ultimi anni, quando Reale Mutua, divenuta nel frattempo a capo di un Gruppo internazionale,  si distingue per la sua strategia di sostenibilità, guidata dai principi mutualistici, globale, integrata al business e inclusiva

E poi c’è il coro, la nota di cuore: le polizze dei Soci/Assicurati, tra i quali spiccano molti grandi personaggi storici, primo fra tutti re Carlo Felice di Savoia, il quale, assicurando Palazzo Chiablese firma la polizza n° 1 di Reale Mutua.

Storie personali che, correndo parallele alla Grande Storia, sono istantanee che ci permettono di fare esperienza quasi diretta della vita quotidiana del nostro passato nazionale.